LA FRATRES PIANGE LA SCOMPARSA DI GINO BATALI UNO DEI FONDATORI DEI GRUPPI FRATRES IN PROVINCIA DI LUCCA
27 aprile 2016
C’erano quindici labari di diversi gruppi donatori di sangue Fratres ai funerali di Gino Batali, 84 anni, di Segromigno in Piano, da 50 anni anima e co-fondatore dei gruppi Fratres in provincia di Lucca. Camionista prima e poi titolare di un’officina meccanica a Segromigno in Piano, Batali aveva dedicato tutta la vita alla promozione della donazione del sangue anonima, gratuita e periodica. Nonostante l’età sino a quando la malattia non lo ha costretto ad alzare bandiera bianca Gino Batali con frequenza settimanale (specie la domenica) si recava in ospedale al centro donazioni del sangue per accogliere i donatori da ogni parte della provincia. Disponibile, gentile e sorridente con tutti teneva personalmente la contabilità sul numero delle donazioni effettuate da ciascun volontaria e consegnava ai più assidui le medaglie con dedica. Non era sposato Gino Batali. I suoi figli erano i volontari che avevano sposato le sue idee e la sua gente era quella vera, autentica, genuina che «non se la tira» e si rimbocca le maniche per aiutare il prossimo in difficoltà. «Una stilla del mio sangue per un palpito del tuo cuore» recita il motto dei Fratres. E lui lo seguiva alla lettera. Alle esequie funebri celebrate ieri alle 15,30 nella chiesa di Segromigno in Piano c’erano tutti gli amici e i rappresentati dei gruppi Fratres. C’era la dottoressa Matteucci del centro prelievi di Lucca e il presidente dei Fratres di Segromigno in Piano, Nello Lazzareschi, che al termine della funzione liturgica, nel corso dell’orazione civica ha ricordato l’opera preziosa e insostituibile di Gino Batali. Il papà dell’associazione Fratres lucchese è stato tumulato nel cimitero di Segromigno in Piano nel loculo vicino a quello dell’amata sorella, suor Scolastica, delle suore benedettine di clausura. Mancherà a tutti la bonomia e l’allegria di un uomo che ha speso la sua esistenza nell’educazione sanitaria per la formazione della cultura del dono. (l.t.)