IN ITALIA SI USA TROPPA ALBUMINA
Sette volte di più che in Uk, quattro che in Germania e più del doppio che in Francia. Arrivano le raccomandazioni degli esperti
30 marzo 2016
Sono state presentate ieri, nel corso di un convegno organizzato dal Centro nazionale sangue, presso l’Istituto superiore di sanità, le raccomandazioni sull’uso appropriato dell'albumina umana nei pazienti affetti da cirrosi epatica, redatte da Aisf (Associazione italiana per lo studio del fegato) e Simti (Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia). Le Raccomandazioni, pubblicate nel gennaio 2016 sulle riviste Digestive and Liver Disease e Blood Transfusion, sono il frutto del lavoro congiunto di numerosi professionisti nonché l’esempio di una collaborazione multidisciplinare e virtuosa tra società scientifiche e dell’impegno della comunità dei professionisti che si pone l’obiettivo di minimizzare l’utilizzo non appropriato di un farmaco prodotto a partire da un bene limitato quale il plasma donato gratuitamente da volontari.
“Studi e indagini in numerosi Paesi europei hanno mostrato che molte prescrizioni di albumina, in percentuali che variano dal 40% fino al 90%, non sono supportate da evidenze cliniche, Linee guida o Raccomandazioni - ha dichiarato Claudio Velati, Presidente Simti - e il nostro Paese è fra questi. Simti e Aisf hanno voluto tradurre anche in italiano le Raccomandazioni prodotte grazie ad un imponente lavoro di analisi della letteratura scientifica internazionale perché siano diffuse capillarmente sul territorio nazionale e diventino fruibili da tutti i professionisti dell’area sanitaria che, a vario titolo, sono direttamente coinvolti nella definizione dei piani terapeutici che prevedono la prescrizione di albumina umana nei pazienti con cirrosi epatica”.